» EDITORIALE - 27/11/11 |
IL RICHIAMO DI MEDJUGORIE |
Fede e laicità al palasport di Masnago |
![]() Circola la domanda individuale più ovvia, sulle gradinate e nel parquet attorno al palco delle testimonianze: che cosa vorresti chiedere alla Madonna? Circola la risposta collettiva meno prevista: dove abbiamo sbagliato e perché. Eccolo, il tormento che oggi ci scorta e mette in dubbio la capacità di riscatto dal disagio socio-economico: fatichiamo a capire dove sta l'errore. Siamo confusi al punto da parlare di società e di economia davanti alla Madonna, con naturalezza. Non dovremmo farlo? Ma perché non trasferire nella presenza collettiva d'un incontro di fede l'angoscia laica che ci ha preso e non se ne va? Perché non attribuire al sacro un ruolo d'accoglienza, di consolazione, di speranza anche a quello che, almeno all'apparenza, non rappresenta alcuna sacralità? Un momento d'unione. Anche e soprattutto d'unione. Medjugorie rappresenta questo, agli occhi di ciascuno, fedele e non fedele. Cioè il bene comunitario, che ormai e spesso sembra sfuggirci, e riagguantarlo costituisce il miracolo vero. È come se Medjugorie riaccendesse una sensibilità popolare, intima e condivisa insieme; come se indicasse un appiglio allo scivolamento verso l'abisso; come se chiarisse il molto che appariva oscuro. Paradossalmente Medjugorie, così proiettata verso il cielo, riconduce a terra. Al realismo d'ogni giorno, all'umiltà necessaria a comprenderlo, all'ammissione dell'inadeguatezza individuale. Ci vorrebbe un maggior numero d'occasioni eguali a quella che ha vissuto Varese nei giorni scorsi. In fondo, come scriveva il grande tragico greco Eschilo, il divino è senza sforzo, basta convincersi che non siamo noi a dover salire fino al cielo, ma è il cielo che ama chinarsi pietosamente su di noi. Dovremmo più spesso guardare in basso, anziché in alto, così da avere l'opportunità di conoscerlo per davvero. Nella foto: la Madonna di Medjugorie a Varese |
di: Massimo Lodi | .................................................................................................................................. |