» Incontri - 04/12/11 |
GLI STORNI E LO SPREAD |
Da un volo di gruppo nel cielo l'esempio per non volare basso sulla terra |
![]() Eravamo lì in molti, con il naso all'insù, a godersi quella inaspettata coreografia celeste: a tratti lo stormo era così fitto da sembrare un unico oggetto, mai uguale a sé stesso, in continuo rimodellamento. Tutte le torri di controllo di tutti gli aeroporti del mondo non sarebbero state in grado di dar vita a nulla di simile. E mi chiedevo: ma che cosa fa battere quelle migliaia di ali, in modo così ordinatamente fantasioso? Di che cosa è espressione quella stupefacente vitalità aviaria? Ho chiesto ad una amica, appassionata di scienze naturali, che ha dato risposta alla mia curiosità: si tratta di storni, uccelli della classe dei passeriformi, che popolano a migliaia le nostre grandi città, dove trovano un habitat per loro ideale e la sera, prima di decidersi dove posarsi per passare la notte, si divertono nel volteggiare insistentemente nel cielo in allegra brigata. A questo li spinge la loro natura: nulla può stornare lo storno dal volteggiare in stormo. E noi uomini? Dipende dalla nostra libertà: se ci apriamo allo Spirito Creatore, che fa volteggiare gli uccelli nel cielo e dà vita a tutte le cose, possiamo realizzare qualcosa di altrettanto bello, anzi di più grande: un popolo che crea, una città che pulsa, un uomo che genera novità e bellezza per sé e per gli altri. Non ci sarebbe più spread che tenga! Nella foto: uno stormo di storni |
di: Guido Bonoldi | .................................................................................................................................. |